Panoramica

 

I 100 anni della Fondazione svizzera Schiller

Un abbozzo storico

Compilato da Estelle Schiltknecht e Ernst Nef
Traduzione: Karin Reiner

 

Il 1905 e prima

La fondazione
Il centenario della morte di Federico Schiller fu occasione non solo in Germania, ma anche in Svizzera, soprattutto nella Svizzera tedesca, di molti festeggiamenti. Per la Svizzera però, Federico Schiller era innanzitutto il poeta del „Guglielmo Tell“. „Nella seconda scena del secondo atto, nel giuramento del Grütli, si trova il cantico della nostra libertà, il catechismo politico della nostra gioventù, la costituzione ideale della Confederazione Svizzera“ 1 come si esprimeva il consigliere federale Dr. Louis Forrer nel suo discorso in occasione della festa commemorativa per il centenario della morte di Schiller il 9 maggio 1905 nella Tonhalle a Zurigo.

Questa festa commemorativa, organizzata dal „Lesezirkel Hottingen“ (Circolo di lettura di Hottingen), ebbe luogo „in favore della Fondazione svizzera Schiller“ 2 e anche l’utile netto della rappresentazione commemorativa del „Demetrius“ di Schiller, lo stesso giorno allo Stadttheater a Zurigo, era destinato alla Fondazione svizzera Schiller. Inoltre il consigliere federale Forrer, nel suo discorso, fece sapere che il capitale della Fondazione svizzera Schiller aveva già raggiunto una quota considerevole. Questo fa pensare che la Fondazione in quel momento doveva già esistere. Infatti già prima erano stati intrapresi passi decisivi per l’atto di fondazione. Erano però tutti orientati sulla data del centenario della morte di Schiller. Si può così stabilire la festa commemorativa nella Tonhalle a Zurigo come effettivo atto di fondazione e il „Lesezirkel Hottingen“ come suo promotore.

 

Come fu dato l’avvio
L’idea di una Fondazione Schiller svizzera nacque nel comitato del „Lesezirkel Hottingen“, più precisamente fu proposta dal suo presidente Dr. Hans Bodmer. Nel 1882, a 19 anni, Bodmer con una dozzina di giovani del Gruppo di ginnastica Hottingen aveva fondato un circolo di lettura con lo scopo „di familiarizzarsi, in libera unione, con utili nozioni scientifiche tramite l’abbonamento di ottimi periodici, che sarebbero circolati regolarmente e tramite l’acquisto di buoni libri di avvicinare ognuno ai capolavori e alle ultime pubblicazioni della nostra letteratura. Accanto a questo era prevista, grazie a abili relazioni, l’istituzione di una biblioteca e in generale per mezzo della lettura si voleva contribuire all’ingentilimento di anima e spirito, così come la ginnastica contribuiva a temprare il corpo”.3

Il “Lesezirkel Hottingen“ ebbe sempre più successo. Verso la metà degli anni novanta del 19o secolo il numero dei membri aveva sorpassato i mille, dopo che ai quaderni di lettura e all’organizzazione di conferenze si era aggiunta l‘organizzazione di incontri dapprima modesti, e più tardi anche di grandi manifestazioni. Il „Lesezirkel Hottingen“ era diventato un’istituzione stimata e conosciuta in larghe cerchie. Fino ai suoi 70 anni Hans Bodmer, iniziatore e fondatore, rimase il suo presidente. Il „Literarische Club Zürich“ fondato da lui all’interno del „Lesezirkel Hottingen“, sopravvisse lo scioglimento del Lesezirkel avvenuto nel 1941.

Non sminuisce i meriti di Hans Bodmer menzionare che la sua idea di una Fondazione Schiller svizzera fu destata da uno scritto proveniente dalla Germania. Hans Bodmer, presidente del „Lesezirkel Hottingen“ – conosciuto in larghe cerchie, come abbiamo già menzionato – ricevette dal Primo Bibliotecario del Goethe-Schiller-Archiv a Weimar, da Bojanowski, una lettera (in data del 24 ottobre 1904) con la proposta di fondare una succursale della Fondazione Schiller Tedesca in Svizzera.4 In seguito a questo scritto Bodmer si presentò al Capo del Dipartimento Federale degli Interni, il Consigliere federale Dr. Louis Forrer. Bodmer approvava l’iniziativa di Bojanowski, la disapprovava però nella forma proposta e trovava che „la Svizzera doveva istituire una Fondazione Schiller propria, indipendente da quella germanica ”.5

A Bojanowski Bodmer addusse come motivo del suo rifiuto il seguente: “Le ragioni che raccomandano per la Svizzera un andamento proprio, sono di natura politica. A partecipare attivamente alla Fondazione Schiller Tedesca potrebbe venir addotta solo la Svizzera Tedesca, ma non la Svizzera Romanda… Secondo il regolamento potrebbero venir sostenuti solo autori della Svizzera Tedesca e non autori della Svizzera Romanda. La letteratura svizzera è però difatti trilingue e poichè il sostegno materiale degli autori è un impegno nazionale – per quanto la comunione spirituale con i paesi vicini da cui proveniamo deve sempre venir sottolineata – anche un’istituzione creata a questo scopo deve organizzarsi secondo le premesse politiche“.6

L’iniziativa del „Lesezirkel Hottingen“ più precisamente di Hans Bodmer, trovò orecchie aperte nel Consiglio Federale. Già alla fine di dicembre del 1904 il parlamento federale aveva accolto una domanda del Consiglio Federale e aveva autorizzato un contributo della Confederazione per una „edizione commemorativa ben presentata del Guglielmo Tell“.7 Questa venne poi anche distribuita a 210 000 scolari svizzeri il giorno del centenario della morte dell’autore. Fu durante la discussione di questo argomento al Consiglio Nazionale che il Consigliere federale Forrer mise in discussione una seguente richiesta. Infatti il Consiglio Federale era dell’opinione che „con la somma prevista dalla Confederazione, la riconoscenza dovuta dalla nazione svizzera al grande poeta non era ancora sufficientemente documentata.8 In questa richiesta del 31 marzo 1905 il Consiglio Federale chiedeva al Parlamento un importo massimo di 50 000 franchi per l‘istituzione di una Fondazione svizzera Schiller alla seguente condizione: “che almeno la stessa somma venisse raccolta sia con mezzi privati che pubblici“.9 Questa mozione venne accettata il 1o aprile 1905.

La condizione a cui era legato il contributo della Confederazione fu ben presto soddisfatta. Già all’inizio di aprile si era formato un comitato per iniziare l’istituzione di un fondo per la Fondazione svizzera Schiller. Era costituito da personalità conosciute, provenienti dalle diverse parti della Svizzera: il Consigliere Federale Louis Forrer; il Dr. Hans Bodmer, di Zurigo; il Prof. Philippe Godet, di Neuchâtel; il Prof. Dr. E.Hoffmann-Krayer, di Basilea; il Colonnello H.Schlatter, di San Gallo; Gaspard Vallette, di Ginevra; il Landammanno Adalbert Wirz, di Sarnen. Questo comitato diffuse il 7 aprile, in tedesco e in francese, un appello „An das Schweizervolk“/“Au peuple suisse“ per raccogliere denaro in favore di una Fondazione svizzera Schiller.10 La colletta, sostenuta da cantoni, comuni, scuole, ditte e persino da ragazzi delle scuole ebbe un grande successo: la somma raggiunse all’inizio di novembre del 1905 già più di 100 000 franchi, vale a dire più del doppio della somma richiesta.

Dopo che alla fine di novembre il comitato inziativo ebbe fissato lo statuto della Fondazione svizzera Schiller, l’11 dicembre 1905 il Consiglio Federale elesse il consiglio di amministrazione e decise il pagamento del contributo della Confederazione. Del primo consiglio di amministrazione fecero parte, come richiedeva lo statuto, due rappresentanti del „Lesezirkel Hottingen“, il Dr.Hans Bodmer e lo scrittore Carl Spitteler e con loro cinque membri eletti dal Consiglio Federale, il Dr. Albert BurckhardtFinsler, Consigliere di Stato a Basilea; il Dr. J.V.Widmann, redattore a Berna; il Dr. J.G. Lutz-Müller, Consigliere nazionale di Thal (S.G); il Prof. Philippe Godet, di Neuchâtel; il Dr. Alfredo Pioda, Consigliere nazionale di Locarno. L‘8 gennaio 1909 fu infine autorizzato lo statuto dal Consiglio Federale. Con questo atto la Fondazione svizzera Schiller risultava anche giuridicamente fondata.

 

Altri antecedenti
L’impulso per la creazione di una succursale svizzera della Fondazione Schiller Tedesca, dato nell’ottobre 1904 a Hans Bodmer, era già stato dato 25 anni prima dallo stesso iniziante, e più precisamente ai due più noti autori della Svizzera tedesca di allora: Gottfried Keller e Conrad Ferdinand Meyer. Fu in occasione dei suoi 25 anni di esistenza che la Fondazione Schiller Tedesca fece chiedere a Gottfried Keller a Zurigo e a Conrad Ferdinand Meyer a Kilchberg se non fosse possibile fondare in Svizzera una succursale o perlomeno organizzare una raccolta di fondi per la Fondazione Schiller Tedesca. I due autori zurighesi si scambiarono per lettera le loro idee in merito e si scambiarono anche gli abbozzi delle loro lettere di risposta. Entrambi disapprovavano le idee provenienti dalla Germania, però per ragioni completamente diverse.

Come Hans Bodmer nella sua lettera a Bojanowski, Keller era soprattutto contrario a una concatenazione con la Fondazione Schiller Tedesca per motivi politici: „Keller faceva notare che tutta la Svizzera romanda veniva da principio esclusa e che neppure si poteva contare sulla parte dei cantoni cattolici influenzati da oltre monte. Così la regione rimanente avrebbe rappresentato solo poco più della metà del paese. La sua popolazione, in maggioranza contadina e le poche città importanti non coltivavano quelle disposizioni di spirito letterarie o estetiche che avrebbero dovuto essere le premesse per una fondazione come quella prevista“.11

Meyer, che personalmente era ben disposto a partecipare con un contributo finanziario e che fece pervenire alla Fondazione per il giubileo un’offerta di 100 marchi, espresse per contro scrupoli riguardanti la situazione degli scrittori in Svizzera „Ciò che nel grande Regno tedesco sarebbe importante e di grande valore, nella piccola Svizzera con le sue lotte nell’economia industriale potrebbe avere effetti addirittura nocivi. Infatti sarebbe una nuova fonte di guadagno o non sembrare molto diversa e così aumentare oltre misura il gruppo degli autori, oltre il bisogno e la necessità“.12

In seguito a queste risposte negative, la Fondazione Schiller Tedesca – fino alla festa del suo cinquantenario 25 anni più tardi – si astenne dall’intraprendere ulteriori passi.

 

L’Operato della Fondazione dal 1905 al 2005

Gli inizi
La Fondazione svizzera Schiller venne fondata per dare un aiuto finanziario a quelli che nel nostro paese erano attivi nel campo della letteratura. Nel primo statuto del novembre 1905 l’ottenere un contributo era infatti legato a due premesse che entrambe dovevavo essere adempite: Doveva trattarsi di uno „scrittore svizzero meritevole“ e di „un caso di gravi problemi di sopravvivenza“.13 Un’onorificenza era quindi per definizione legata a una dichiarata povertà.

Dobbiamo considerare che a quel tempo non esistevano ancora commissioni cantonali per la letteratura o organi simili che potevano distribuire premi sotto forma di denaro. Pro Helvetia e Pro Litteris non esistevano ancora; la Società svizzera scrittori fu fondata nel 1912 e l’assistenza sociale e l’AVS furono istituite molto più tardi. La Fondazione Schiller era a quel tempo l’unica istituzione in Svizzera che sosteneva finanziariamente gli scrittori.

Bisogna però dire che già in occasione della sua prima seduta, il 22 gennaio a Zurigo, il Consiglio di amministrazione accentuò il carattere di onorificenza delle donazioni. Già erano state presentate alcune domande di aiuto, ma non poterono essere prese in considerazione perchè lo statuto permetteva l’impiego degli interessi, dai quali dovevano venir dedotte le donazioni, solo nell’anno 1907. „In questa occasione il Consiglio di amministrazione discusse la sua fondamentale presa di posizione di fronte a tali domande. La sua posizione è che la Fondazione svizzera Schiller non è una cassa di sostenimento per scrittori in povertà, ma che le sue donazioni hanno fondamentalmente il carattere di onorificenza. In ogni singolo caso deve quindi venir esaminata innanzitutto la qualificazione letteraria e devono venir premiate solo opere di valore“.14

Con questa decisione di base però il Consiglio di amministrazione non voleva svalutare l’elemento sociale, ma solo evitare che la Fondazione venisse vista essenzialmente come istituzione di assistenza sociale. In occasione delle prime ufficiali donazioni nel 1907, venne evidentemente tenuto conto dei due criteri: “A disposizione del Consiglio di amministrazione erano in totale ca fr. 4800. Vennero usati per cinque donazioni. Come ben sa il Consiglio di amministrazione, solo in un caso la decisione portò un aiuto duraturo. In tutti gli altri casi però servì almeno ad eliminare per assai lungo tempo le preoccupazioni nella vita delle persone, le cui opere avevano già procurato a molti ore di edificazione e di godimento“. Alcune domande dovettero venir respinte o perchè non idonee dal punto di vista letterario o da quello economico dei richiedenti“.15

 

L’operato seguente
Un’istituzione come la Fondazione svizzera Schiller deve restare fedele al compito che si è proposta e quindi nel corso del tempo non si aspettano cambiamenti notevoli o fondamentali.La storia della Fondazione negli ultimi 100 anni ebbe un corso niente meno che drammatico.

Nel primo statuto era previsto come compito della Fondazione tra l’altro anche l’edizione di buone opere poetiche svizzere che non promettevano che un magro successo librario e l’incremento di imprese relative. Naturalmente con la riserva: “Appena la Fondazionr sarà diventata abbastanza forte“. Poichè secondo lo statuto fino agli anni cinquanta il capitale della Fondazione non poteva venir ridotto e potevano venir consumati soltanto gli interessi, erano necessari ulteriori mezzi finanziari. Per decenni il procurare fondi rimase un serio problema.

La sorgente più importante per ulteriori fondi nel periodo di strette finanziarie erano i contributi dei membri. Già a partire dal 1908 la Fondazione si diede da fare per acquistare nuovi membri, i quali all’inizio contribuivano annualmente con 2 franchi, più tardi con 3 franchi (membri collettivi 5 franchi). E già un anno dopo si erano iscritti più di 600 membri. Il loro numero oscillò nel corso degli anni e nel 1931 raggiunse un massimo di più di 8400 membri (alla fine del secolo solo ancora 62). Inoltre la Fondazione potè contare su piccole e medie donazioni da parte di diversi cantoni, da città, grossi comuni, ditte e privati e occasionalmente anche su legati.

A partire dal 1916 le fu così possibile sostenere, accanto ai pagamenti per opere letterarie e pensioni per superstiti in cattive condizioni finanziarie, anche diverse imprese letterarie. Per esempio l’edizione delle opere complete di Jeremias Gotthelf o l’edizione delle opere del poeta romancio Giovanni Mathis. Però ancora nel 1927 troviamo l’appello per una sottoscrizione e la preghiera „agli amici della letteratura svizzera, di fare propaganda per la Fondazione Schiller, ancora troppo poco conosciuta“.16

Nella seconda metà del secolo, l’attività della Fondazione si concentrò sempre più sulla distribuzione dei suoi premi, che erano divenuti un’onorificenza letteraria rispettata. Un cambiamento nelle valutazioni che portavano all’assegnamento dei premi era già avvenuto alla fine del secondo decennio, in quanto talvolta venivano assegnate onorificenze anche dove non si trattava di un caso di necessità finanziarie. Così per esempio nel 1920 Carl Spitteler – che nello stesso anno ebbe il premio Nobel di letteratura – venne onorato per il suo 75o compleanno con il primo grande premio Schiller (5000 franchi). Spitteler, lui stesso membro del consiglio della Fondazione fino al 1922, accettò con piacere l’onorificenza, mise però subito a disposizione della Fondazione la somma ricevuta.

I premi minori in seguito vennero rimessi sempre più spesso anche ad autrici ed autori che non ne avevano veramente bisogno. La doppia condizione a cui in origine era legata una donazione secondo lo statuto, si rivelò col tempo come inciampo: infatti per questa condizione erano esclusi autori conosciuti senza bisogni finanziari, che avrebbero meritato l‘onorificenza.

La Fondazione così seguì anche l’andamento del tempo: con l’apparire di molte altre istituzioni che sostenevano autori bisognosi l’aspetto assistenziale della Fondazione Schiller potè via via passare in seconda linea. Nello statuto dell’anno 2004, l’articolo che definisce lo scopo come „sostegno di autrici e autori e delle loro famiglie nel bisogno“ rappresenta solo una possibilità – citata come ultima – delle quattro possibili donazioni.17

Anche altri compiti per i quali nei primi decenni la Fondazione Schiller aveva speso soldi, vennero col tempo assunti da altri: per l’acquisto di lasciti di poeti o per sostenere l’edizione di opere letterarie si erano impegnati per es. il Schweizerische Literaturarchiv, grandi biblioteche e anche diverse fondazioni culturali o istituzioni pubbliche.

Come ramo a parte della Fondazione Schiller nacque nel 1923 in collaborazione con la città di Berna la „Stiftung für das Drama“ (la Fondazione per il dramma), la Welti-Stiftung. Questa si basa su una fondazione dell’anno 1891, amministrata dalla città di Berna che istituisce un premio da dare ogni anno. In base alle opere presentate, una giurìa nominata dalla Fondazione svizzera Schiller decide l’aggiudicazione del premio. Nel 2003 ebbe luogo l’ultima pubblicazione di concorso con la collaborazione della Fondazione svizzera Schiller. Indipendentemente dalla Fondazione svizzera Schiller viene elaborato adesso (autunno 2004) un nuovo statuto per la Fondazione per il dramma.

A partire dall’anno 1979 i relatori e le relatrici di lingua tedesca del consiglio di amministrazione della Fondazione svizzera Schiller stabiliscono pure ogni anno chi avrà il premio della Banca Cantonale di Zurigo. Nel corso dei cento anni di esistenza della Fondazione svizzera Schiller un fatto però rimase costante : la Fondazione è sempre ancora l’unico gremio nazionale che ogni anno distribuisce premi letterari ad autrici ed autori delle quattro lingue nazionali.

 

1 Il discorso è integralmente pubblicato nella Zürcher Zeitung Nr. 129, edizione del mattino, del 10 maggio 1905

2 Vedi l’illustrazione pag. 4

3 Hedwig Bleuler-Waser: Leben und Taten des Lesezirkels Hottingen 1882-1907. Zürich 1907, pag.15 ss.

4 Lettera nell‘ archivio della Fondazione svizzera Schiller

5 Lettera di Bodmer a von Bojanowski del 27.1.1905. Archivio della Fondazione svizzera Schiller

6 vedi sopra

7 Negli „Akten betreffend die schweizerische Schillerstiftung“, pag.3

8 vedi sopra

9 vedi sopra

10 vedi sopra pag.2; confr. Illustrazione pag. 14 ss.

11 Rudolf Goehler, Geschichte der Deutschen Schillerstiftung 1859 – 1909, Berlin 1909, pag. 270

12 vedi sopra pag. 271

13 secondo rapporto annuale del 1907; pag 23

14 Primo rapporto annuale 1906, nel „Bericht über die Schweizerische Schillerstiftung in den Jahren 1905 bis 1908, Zürich1909, pag. 23

15 secondo rapporto annuale 1907; pag. 23

16 Ventunesimo rapporto annuale del 1926, Zurigo 1927, pag.40

17 vedi appendice pag. 68